Rosario Livatino, Canicattì si prepara alla traslazione



Canicattì si appresta a vivere una delle pagine più importanti della sua storia. Di certo, un momento che segnerà un “prima” e un “dopo” e che rimarrà nei ricordi dei vivi e passerà alla memoria dei posteri. La salma del giudice Rosario Angelo Livatino, ucciso dalla Stidda, il 21 settembre 1990, sulla statale 640, mentre con la sua auto stava raggiungendo il tribunale di Agrigento dove prestava servizio, beatificato il 9 maggio 2021, lascerà la cappella di famiglia dove riposa insieme ai suoi genitori e ai nonni, nel cimitero comunale, per essere spostata nella chiesa santa Chiara.


Il luogo di culto scelto da una commissione appositamente nominata dall’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, “dopo un discernimento” e maturata nell'assoluto silenzio “per evitare eventuali fughe di notizie”. L'annuncio del pastore della Chiesa agrigentina il 29 ottobre scorso, festa liturgica del Beato di Canicattì, proprio nella chiesa intitolata alla fondatrice delle Clarisse.

Da allora, in città è scoppiato il dibattito che ha creato una frattura tra favorevoli e contrari alla decisione alimentato di giorno in giorno. Ma al di là delle prese di posizione, va avanti l'iter propedeutico alla traslazione, iniziato giorni fa, sia all'interno della cappella “Livatino-Corbo” sia nella chiesa santa Chiara, nell'attesa del 15 marzo quando alle 14 dopo un momento di preghiera guidato da monsignor Damiano, in forma privata, “si procederà all’apertura del loculo e alle operazioni accessorie”.



“Dopo la sistemazione della cassa lignea con il corpo del Beato nella cassa di rinforzo in zinco – si legge nella nota ufficiale dell'Arcidiocesi di Agrigento - avrà inizio un corteo su un mezzo di rappresentanza e senza concorso di popolo, che percorrerà il seguente tragitto: via Nazionale, via Capitano Ippolito, piazza IV novembre, corso Umberto. Davanti il Municipio, la cassa sarà posta su un carrello processionale spinto a mano, e sarà accolta dai fedeli davanti la chiesa San Diego. Dopo un breve momento comunitario di preghiera, avrà inizio il corteo pubblico lungo viale Regina Margherita — con sosta davanti la casa natale del Beato — viale della Vittoria e via Gugino, fino alla chiesa Santa Chiara. Durante il corteo è prevista l’animazione spirituale guidata dai gruppi parrocchiali”.

Infine, l'ultimo momento. “Dopo l’ingresso in chiesa del corpo del Beato, avrà luogo un momento di preghiera, durante il quale saranno nominati e presteranno giuramento i membri del tribunale ecclesiastico che procederà alla ricognizione canonica. Terminato il momento di preghiera, avrà inizio la fase strettamente privata della ricognizione”.


La città, nel frattempo, continua a restare divisa, tra quanti attendono con emozione e trepidazione il grande giorno e quanti soffrono per lo sgomento e la delusione perché avrebbero preferito che il corpo di Rosario non fosse stato strappato dalla cappella di famiglia.

E, intanto, alcune attività commerciali hanno deciso di rimandare l'apertura pomeridiana alla conclusione delle celebrazioni “perché è un evento che passerà alla storia e non possiamo non partecipare insieme alle nostre famiglie, sarà una grande emozione per tutti da raccontare ai nostri nipoti e pronipoti”.