Rosario Livatino, chiuso il monumento. Il corpo del beato tornerà visibile il 21 settembre



È stato chiuso il monumento in cui riposa il beato Rosario Angelo Livatino. Stasera, a conclusione8 della messa presieduta dall'arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, è stata posta la lastra di marmo che va a completare l'opera. Sulla lapide l'incisione: "Rosario Angelo Livatino Martire Sub tutela Dei". 

Il corpo mortale del giudice canicattinese tornerà visibile il prossimo 21 settembre, nel 35esimo anniversario del suo assassinio. 

Un momento ricco di commozione quello della copertura del monumento che ha richiamato nella chiesa santa Chiara di Canicattì tantissime persone anche da altri comuni.

Parole forti e che spingono a riflettere quelle di monsignor Damiano, il quale ha invitato i presenti a "non rimanere fermi al visibile", parlando di "ingordigia del vedere" e a "fissare lo sguardo sui valori del beato: la giustizia, la carità, l'onestà, l'amore". 

L'arcivescovo di Agrigento, poco prima, nella sua omelia, aveva parlato dell'eredità che Gesù ha consegnato ai suoi discepoli, "e noi siamo i suoi discepoli". 

"La consegna dell'eredità è amatevi come io ho amato voi - ha precisato - questo amore ha forma pasquale perché chiede un’uscita da sé, da parte mia, da parte tua, per accogliere in noi la forma di Cristo. Dobbiamo passare dalla morte alla vita, confessare nelle relazioni quotidiane la fede pasquale, che il Signore è risorto veramente. Dobbiamo confessarlo, testimoniarlo nella nostra quotidianità. È facile no? È necessario attraversare molte tribolazioni". E poi monsignor Damiano si è soffermato sull'ultima beatitudine. "Beati voi quando diranno ogni  sorta di male contro di voi per causa mia perché vostro è il regno dei cieli" e sulla testimonianza di "quelle figure spirituali, uomini e donne che hanno creduto in questa visione".  "Forse noi ci dobbiamo allenare a guardare - ha suggerito - a scrutare l’orizzonte o a guardare attorno a noi e in noi con gli occhi della fede, non con gli occhi del mondo. Ne siamo capaci? Siamo abilitati dal Battesimo, dalla Confermazione, dal nutrimento del corpo di Cristo, della sua Parola domenica dopo domenica, ma sappiamo bene che non bastano le abilitazioni, dobbiamo praticarle. Se non acquisisci l’abilità a cosa serve? Quello dipende da noi non da Dio. Le abilitazioni da sole possiamo lasciarle nel cassetto - ha puntualizzato - Si tratta di riscoprire il bene che c’è in noi, dobbiamo riconoscere il bene che c’è attorno a noi. Il bene fa meno rumore ma c’è ed è forse coperto dal disumano, noi dobbiamo proteggere e condividere l’umano che c’è in noi e allora potremmo dire di meritare la città santa. E di tutto questo il beato Rosario è stato testimone, testimone fino alla fine". 

Intanto da sabato scorso continuo via vai di pellegrini nella chiesa santa Chiara in visita al beato canicattinese. Il luogo di culto da domani rimarrà aperto dalle 7,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 20,30 per permettere a quanti vorranno di sostare in preghiera davanti a Rosario Angelo Livatino.  Inoltre ogni giorno saranno celebrate due messe, rispettivamente alle 9 e alle 19. La vespertina della prefestiva sarà alle 19,30. La domenica, invece,  alle 9, alle 11,30 e alle 19,30.