"Grazie, Papa Francesco": Canicattì in preghiera per l'ultimo saluto al Pontefice





E' stata molto toccante e partecipata la veglia di preghiera che si è tenuta ieri sera, 23 aprile, nella chiesa Maria Ausiliatrice, a Canicattì, per Papa Francesco.

Anche la città del beato Rosario Angelo Livatino e del venerabile Gioacchino La Lomia ha voluto fermarsi e pregare per il Pontefice, tornato alla Casa del Padre alle 7,35 del Lunedì dell'Angelo.


Il momento ha visto la partecipazione del clero, dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Corbo, di gruppi, movimenti, associazioni e semplici fedeli che hanno deciso di salutare in questo modo il Santo Padre.


Parole di infinita gratitudine quelle che il vicario foraneo don Calogero Morgante ha dedicato al Papa, soprattutto per la terra agrigentina, dal viaggio apostolico a Lampedusa, alla proclamazione della beatificazione del giudice Livatino e di venerabilità del grottese padre Vinti.


"Grazie Papa Francesco che con il cuore e con la vita hai testimoniato il Vangelo – ha detto don Calogero Morgante – Grazie perchè ci hai insegnato che la Chiesa non è una fortezza ma un ospedale da campo. Grazie perchè ci hai mostrato che l'autorità è servizio e la fede è scommettere tutto sul Vangelo e la tenerezza e la cura sono rivoluzioni necessarie e che la pace va difesa a tutti i costi, oggi più che mai. E noi da Canicattì ti diciamo grazie, un grazie speciale per avere levato agli onori dell'altare il beato Rosario Angelo Livatino e anche in riconoscimento delle virtù di padre Vinti proclamandolo venerabile. Grazie perchè ci hai voluto bene, perchè sei venuto a visitarci come un padre, un amico, dando vigore alla speranza alla nostra gente, alla nostra fede, alla Chiesa agrigentina quando sei venuto nel tuo primo viaggio apostolico a Lampedusa dove lì hai cercato di accarezzare le ferite, hai indicato sentieri di giustizia, solidarietà, prossimità e fraternità per tutte le terre del Mediterraneo".


Il vicario foraneo di Canicattì ha anche ricordato quella indimenticabile sera in cui il Pontefice, da solo e sotto la pioggia, ha pregato in piazza san Pietro per la fine della pandemia da Covid 19, le vittime del virus, la guarigione di tutti i contagiati. "Grazie per quella che sera che non dimenticheremo in cui nel silenzio irreale di una piazza San Pietro vuota e piovosa camminavi da solo verso la Croce in quel gesto e in quel passo lento carico dell'ansia di tutti ci hai mostrato come siamo indissolubilmente legati gli uni e gli altri all'intero Creato in un vincolo di solidarietà che è necessario accogliere e custodire. Grazie perchè ci hai ricordato che i dolori del mondo non si fuggono ma si portano insieme e che la speranza nasce proprio lì dove la notte sembra regnare per poi essere sorpresa all'alba di Pasqua la ciui luce è sorgente inesauribile della nostra fede. Grazie perchè hai guidato la barca di Pietro nel mare agitato del mondo, senza paura, spesso controcorrente e con il coraggio mite dei profeti. Grazie perchè sei stato davvero un Pastore dall'odore delle pecore immergendoti nell'abbraccio del popolo di Dio fino alla fine".

In conclusione, don Calogero ha chiesto ancora una volta al Papa di benedire tutti. "E ora che sei nella Casa del Padre mentre ci mancava già il tuo sorriso disarmato e la tua voce paterna e affettuosa ti affidiamo al Risorto che tu hai amato e servito con ogni fibra dell'anima e ti chiediamo con quella confidenza che solo l'amore conosce restaci vicino ancora, benedici il cammino della Chiesa universale, benedici la nostra chiesa agrigentina, prega per noi, per i tuoi poveri e cercatori di senso e di significato, per chi non smette di credere che la forza del vangelo può cambiare il mondo e che la pace può ancora fiorire".