Padre Gioacchino, Canicattì rende grazie per il cappuccino "santo'"





 "Padre Gioacchino è stato molto generoso perché ha risposto subito, senza farsi domande, senza se, senza ma, con generosità alla chiamata di Dio e ha fatto tutto questo. E voi ne siete la prova, siete il frutto della sua generosità". Così fra Piero Renda, superiore del convento dei cappuccini di Canicattì a conclusione della festa in onore del venerabile La Lomia.

Una devozione ultracentenaria quella dei canicattinesi verso il loro amato "santo". 

Era il 30 luglio 1905 quando il frate si spense nella sua cella. La sera prima, domenica, si affacciò dalla sua finestra e diede al popolo l'ultima benedizione dicendo: "Miei cari figlioli domani io sarò in Paradiso, andatevene ché le grazie le avete tutte fatte. Io vi benedico". E dopo il segno di croce, privo di forze cadde sulla sedia. 

Sono trascorsi 120 anni da quel giorno ma la devozione a padre Gioacchino La Lomia non si è mai spenta, anzi si è diffusa anche in altre regioni e Paesi, laddove sono emigrati tanti abitanti di Canicattì. 

Presenti alla celebrazione eucaristica solenne, questa sera, il sindaco Vincenzo Corbo e la giunta, i carabinieri della locale compagnia e molti cittadini e devoti giunti anche dai centri vicini.

"Un ringraziamento particolare al sindaco e ai carabinieri che si occupano della nostra sicurezza e sappiamo quanto ne abbiamo bisogno in questi tempi difficili - ha sottolineato Fra Piero - un grazie infine a tutti voi che siete ancora qui, dopo 120 anni, a testimoniare l'amore per padre Gioacchino". 

Per l'occasione oggi la casa natale del cappuccino è rimasta aperta per le visite guidate.